Tarabaralla

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martedì 1 marzo 2016

IL DOPO

Sono trascorse due settimane dal mio rientro a Milano, e adesso è ora di raccogliere e riordinare i ricordi di sei intensi mesi trascorsi sulla Tarabaralla.
Mesi bellissimi, pieni di emozioni, di duri preparativi, di navigazioni, di arrivi e di partenze da luoghi che non avevo mai visto: Garrucha con i suoi pescatori, la bella Cartagena, l’affascinante rocca di Gibilterra, Lanzarote, Las Palmas…
Non dimenticherò mai quei giorni in mare, da solo, in cui si susseguivano lenti tramonti, notti stellate, lunghe onde, nuvole, e l’aliseo… che anche quando soffiava forte sembrava, forse per la sua costanza, farlo con cortesia.
Volevo mare, volevo vento e miglia. Era il mio viaggio con la mia barca, non dovevo competere con nessuno, neppure con me stesso, o dimostrare qualcosa a qualcuno.
Quest’avventura mi ha dato e mi lascerà tantissimo, anche perché mi ha consentito di incontrare persone magnifiche: da Alessandra e Max, a Claudio, Augusta e la loro piccola Maeva, ed ancora Denis e Luca. Con tutti loro, insieme ai carissimi amici Giancarlo e Sabrina, con cui ho condiviso tanti momenti di questo viaggio, sembravamo aver formato un “condominio“ di barche a Gibilterra, che si riuniva per discutere del meteo e, in attesa della partenza, anche per mangiare e bere allegramente. Poi ancora Giovanni e Raffaella, Moreno, Osvaldo e, per finire, nella lunga sosta a Las Palmas, delle persone davvero speciali come Petra e Zdenek, e Brì e William. Tutti con gli occhi pieni dell’oceano che avrebbero presto attraversato.
Adesso c’è un dopo, tutto ancora scoprire e vivere; ma, anche se non so ancora come e quando, tornerò a navigare.


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